Rottamare l’auto

Chi non si è trovato almeno una volta nella vita nella condizione di dover rottamare l’auto?

Ma c’è sempre una prima volta e tutti coloro che oggi devono procedere con la demolizione della propria vettura potrebbero avere bisogno delle informazioni necessarie per muoversi secondo le norme di legge previste.

Rottamare l’auto
Rottamare l’auto

Le soluzioni che ci si trova davanti sono due: rivolgersi ad un concessionario o ad un centro per le demolizioni (che è una volta veniva conosciuto con il nome di “sfasciacarrozze”). Come scegliere tra i due?

A meno che non si abbia deciso di smettere di guidare, ci si debba trasferire all’estero, semplicemente non ci abbiano rinnovato la patente, è probabile che si dovrà acquistare un’auto nuova che vada a sostituire quella vecchia.

In questo caso, si può scegliere tra l’acquisto di un’auto usata o di un’auto nuova da immatricolare ed è qui che entra in gioco la possibilità di fare rottamare la propria vettura usata dal concessionario.

Perché periodicamente vengono erogate delle somme ad incentivo dell’industria dell’auto e che possono essere utili per tutti coloro che sono intenzionati ad acquistare una vettura ecologica, magari elettrica o ibrida o semplicemente di una classe ecologica superiore. Dunque, per fare in modo non solo di evitare i costi di rottamazione ma addirittura di trasformarli in un guadagno, possiamo acquistare una di queste auto, cedendo l’usato da rottamare che verrà iper valutato per una somma indefinita (in genere qualche migliaia di euro) da scontare sull’acquisto.

Se invece siamo interessati all’acquisto di un’auto usata, o di un modello che non rientra nel piano statale di incentivi, possiamo direttamente passare all’opzione dello sfasciacarrozze.

I moderni centri per la rottamazione dell’auto sono efficienti aziende che si occupano di ritirare i rottami per recuperarne il 70% almeno, concludendo l’opera di demolizione che consisterà nel distruggere i materiali rimanenti, impossibili da riciclare.

In questo caso ciò che si andrà a pagare sono semplicemente le tasse dovute per legge, oltreché i costi necessari a verificare la presenza di un eventuale fermo amministrativo che bloccherebbe la formalizzazione della rottamazione.

È possibile prenotare il ritiro del proprio rottame a domicilio o ad un determinato indirizzo (a volte si tratta di veicoli incidentati che magari sono situati in posizioni difficili da raggiungere, in questo caso è bene specificarlo prima dell’uscita del carroattrezzi). Bisognerà presentarsi con il libretto di circolazione dell’auto o la denuncia del suo smarrimento più tutti i documenti di identificazione personale in fotocopia con il codice fiscale. Al ritiro dell’auto sarà il centro per le demolizioni (o il concessionario) ad avere 30 giorni per radiare il veicolo dal pubblico registro automobilistico, attestando così che esso venga demolito e non circoli più nel territorio italiano. Ma che cosa rimane all’utente?

Il proprietario dell’auto riceverà alla fine di questa procedura un certificato di rottamazione a garanzia del corretto svolgimento del percorso: perciò verrà esonerato dal pagamento del bollo e decadranno tutti gli obblighi che lo incatenavano al possesso della propria vettura. Sapendo di aver agito correttamente, nel rispetto delle leggi ma soprattutto a tutela dell’ambiente.